Quando si partecipa per la prima volta ad un seminario di Reiki e si ricevono le quattro armonizzazioni (iniziazioni) di primo livello si apre per noi un mondo di possibilità, cominciamo a percepire la realtà intorno a noi in modo diverso e comincia un profondo processo di purificazione e riequilibrio.
Questo processo richiede tempo e impegno per essere portato a termine nel migliore dei modi e per poterne trarre il massimo beneficio.
Durante un seminario, qualunque sia il livello, riceviamo una quantità di strumenti e insegnamenti diversi, che difficilmente possiamo approfondire ed integrare in un solo fine settimana.
Spesso non ce ne rendiamo neppure conto ma, a distanza di tempo, ci accorgiamo di aver utilizzato solo alcune cose, di averne dimenticate altre e così via.
E’ un processo naturale della nostra mente, che tende ad applicare (portare consapevolmente nella nostra vita) solo quelle cose che più siamo riusciti a fare nostre.
E’ solo mediante la pratica che riusciamo, un pò alla volta, a fare nostri tutti questi strumenti e ad utilizzarli al massimo delle loro potenzialità.
Ripetere i seminari di Reiki è il miglior modo in assoluto per ottenere questo risultato.
E’ un'opportunità unica di approfondimento, di incontro con altre persone con cui condividere le nostre esperienze, di verifica dei risultati raggiunti, di meditazione e anche di servizio verso gli altri.
In ogni seminario vi sono persone diverse, che hanno vissuto esperienze diverse e, in funzione delle persone, anche il modo di affrontare gli argomenti cambia (se pur il programma rimanga lo stesso), le domande sono diverse, diverse le reazioni, i problemi, ecc.
Ogni seminario ripetuto è un seminario nuovo, che non farà altro che arricchirci e fornirci nuovi strumenti di riflessione, confronto e crescita.
Questo aspetto era ovviamente superfluo ai tempi di Usui, quando le modalità di insegnamento erano naturalmente diverse dalle nostre e i metodi utilizzati risolvevano da sé questo problema.
Dobbiamo tenere presente che Usui, nella sua clinica, insegnava alle persone che la frequentavano per tempi anche molto lunghi.
Spesso erano persone, entrate per farsi aiutare, che rimanevano anche mesi e che poi imparavano e praticavano.
La stessa Reiki Rioko Gakkai (la scuola originaria di Usui) accetta pochi e selezionati membri che decidono di dedicare gran parte della loro vita al Reiki.
E infine anche il Reiki Tradizionale Giapponese, da poco arrivato in Occidente, se pur celato in una apparente essenzialità (tipica degli orientali) dà per scontata la profonda pratica e la filosofia tipica del Buddismo, da cui prende origine (anche se Reiki è una disciplina e non necessita di un credo specifico per praticarla, non dobbiamo dimenticarci il contesto in cui nasce) e quindi non manca certo della pratica e dell’approfondimento.
L’esperienza mi porta a consigliarvi di frequentare, ogni volta che ne avete l’opportunità, i seminari a cui avete già partecipato, più e più volte in modo che questo vi aiuti nel vostro percorso.
Anche chi ha già raggiunto il livello di Master coglie, ogni volta che ne ha la possibilità, l’occasione di partecipare nuovamente a un seminario come allievo, per imparare qualche cosa di nuovo dalle persone che incontrerà.
Auguro a tutti voi un meraviglioso percorso con Reiki.